Cose che a febbraio procurano la felicità:
Staccare dalla parete della cucina il calendario brutto della Cassa Rurale del Polesine (al quale ci si era rassegnati controvoglia) e appendere al suo posto il calendario di carta e listelle di bambù, regalatoci dal proprietario del Drago d'Oro. E' leggero e colorato male, le tabelline dei mesi sono stampate attorno alla ruota zodiacale cinese. Ad ogni segno è abbinata un illustrazione dell'animale corrispondente e la descrizione della sue qualità caratteriali e affinità astrologiche.
Cercare per casa guanti e sciarpa e non trovarli, quindi uscire in ritardo per non perdere il treno e scoprire che oltre l'appartamento c'è il sole. Arrivare in stazione sudati e contenti.
Cantare sotto la doccia Amore Disperato e riflettere su quale canzone sarebbe più opportuno presentare casomai si volesse partecipare ai provini i X-Factor.
Ordinare al telefono una pizza wurstel e patetine fritte mentre l'amica, a dieta, ha deciso di autoimporsi la margherita.
Dipingersi le unghie del colore sbagliato: fucsia con brillantini.
Guardare il ragazzo seduto in treno: ha i piedi appoggiati sul sedile di fronte, ma per evitare di sporcare i sedili ha infilato sotto le scarpe un foglio di giornale. Il braccio destro è piegato a sorreggere la fronte concentrata. Aguzzare lo sguardo e leggere il titolo del libro che lo assorbe: è Amleto.
Ricevere l'ultimo regalo di natale: un piccolo soprammobile di plastica trasparente su cui è disegnata l'immagine di un Gesù del Sacro Cuore. Alla base dell'icona una lucetta illumina la plastica di rosa e azzurro.
la sagra della porchetta di roma
1 giorno fa
10 commenti:
hai dimenticato un punto:
leggere i commenti di lillo ai post delle altre ragazza e cercare di trarne coordinate per delle mappe sentimentali...
:-P
Sul Kitsch:
Chi lavora per amore del bell'effetto, chi non cerca nient'altro che quella soddisfazione degli affetti che gli fa parer "bello" l'attimo in cui trae il sospiro di sollievo, insomma l'esteta radicale, si ritiene autorizzato ad utilizzare, e in effetti utilizza senza alcun freno, qualsiasi mezzo pur di giungere alla produzione di questo genere di bellezza.
Ecco l'elefantiasi del Kitsch, spettacolo inscenato da Nerone nei suoi giardini imperiali con il fuoco d'artificio dei corpi ardenti dei cristiani per poter cantare la scena suonando il liuto (nè è un caso che l'ambizione fondamentale di Nerone sia stata quella dell'istrione).
Tutti i periodi storici in cui i valori subiscono un processo di disgregazione sono periodi di grande fioritura del Kitsch. La fase terminale dell'impero romano ha prodotto Kitsch e l'epoca attuale che si trova al termine del processo dissolutivo della concezione del mondo medievale, non può non essere rappresentata anch'essa dal male estetico. Le epoche caratterizzate da una definitiva perdita di valori poggiano infatti sul male e sull'angoscia per il male, e un'arte che voglia esserne espressione adeguata deve essere anche espressione del male che agisce in esse.
Hermann Broch, Il Kitsch (1955)
Il kitsch ci fa scorrere due lacrime, in rapida successione. La prima lacrima dice: Che bello vedere i bambini che corrono sul prato! La seconda lacrima dice: Che bello essere commossi, assieme al resto dell’umanità, dai bambini che corrono sul prato! È la seconda lacrima che rende kitsch il kitsch.
hey non facciamo scherzi questa qui sopra è di kundera...
si', e' di Kundera, e mi sembra una perfetta definizione del kitsch, piu' sintetica ed efficace di quella data da Broch
Ho letto oggi, per la prima volta, qualcosa di Sei Shonagon. Onestamente non conosco la letteratura giapponese, ma nel pomeriggio ho trovato per caso un libro in biblioteca e mi sono ricordato del tuo post.
Solamente ora capisco le affinità...
è bellisima la naturalezza che traspira del tuo blog..
ognuno la sua particolarità..
girello e vi leggo..
mi sembro sveglia da poco da un lungo sonno..
ma dove eravete tutti prima!?
s.
licia a prop. ma un nuovo post, per deliziarci il palato? (magari sul nuovo taglio di capelli) ;-)
sei meravigliosa!!..
mi hai fatto fare un sorriso grande così per quello che mi hai scritto sul blog.. sul fatto del taglio dei capelli..
perchè ti serviva qualcosa di tremendo da cui rincominciare??! ..
baci
il post sui capelli arriverà... credo. ma non ora. m ci vuole sempre un po' (troppo?) tempo per metabolizzare la vita...
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