giovedì 31 dicembre 2009

novembre lontanissimo


Sabato pomeriggio io e Francesco pedaliamo fino alla spiaggia. Io con la graziella blu, lui con la mountain bike cigolante che mio nonno ha raccolto dal fosso, e che ha aggiustato in qualche maniera. Arriviamo in riva al mare e prendiamo il sole in faccia. Ci sediamo anche sugli scogli, per fumare una sigaretta e fare un giro di briscola. Perdo perché mi distraggo a guardare le onde. Sono convinta di aver visto salire la marea.
Ci avviciniamo di nuovo al bagnasciuga, e vorrei fargli vedere i buchetti a forma di 8 lasciati nella sabbia dalle cape lunghe, le canocchie in italiano, credo. Cammino piegata a scrutare, ma non ne trovo nemmeno uno. Solo dopo, a casa, parlerò della cosa a mio nonno, e mi spiegherà che le cape lunghe della spiaggia sono tutte morte. Non si sa perché.
Invece dei buchi a forma di 8, trovo tanti mucchietti di sabbia bagnata arrotolata, segnalano la presenza dei vermi di mare. Animali brutti. Con Francesco decidiamo di cercare i granchi, e io mi dichiaro: sono un abilissima cacciatrice, ma non ne troviamo neanche uno, neppure di quelli. Avranno freddo?
Stiamo tornando alle bici quando si avvicinano correndo due cani, che ci sorpassano per buttarsi in acqua e poi strizzarsi e rotolare. Sono grossi e io ho paura, quindi tengo lo sguardo fermo sui miei granchi scomparsi e spero che i cani non mi considerino viva.

tra natale e l'ultimo


Vorrei pubblicare prima di morire. Non nel senso che vorrei pubblicare almeno una volta nella vita, ma nel senso proprio che vorrei pubblicare da vecchia, e poi morire. Non vorrei fare l'autore, che si esprime fuori dai suoi libri.
Per ora passo il tempo ipnotizzata dalle lucine intermittenti dell'albero di natale.